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DOSSIER LEGAMBIENTE – COMUNI RICICLONI 2020

Secondo l’indagine dei Comuni Ricicloni 2020 presentata a Roma, durante EcoForum sull’Economia circolare dei rifiuti, organizzato da Legambiente, Editoriale La Nuova Ecologia e Kyoto Club, in Italia sono 598 Comuni Rifiuti Free. Quelli, cioè, dove ogni cittadino produce massimo il 75% di rifiuto indifferenziato all’anno. Il numero dei comuni Free risulta inoltre in crescita con 51 nuove presenze la maggior parte delle quali provenienti dal Meridione che vede, in particolare, ben 38 comuni in più rientrare in questa categoria. La graduatoria specifica vede il peso percentuale così ripartito sul territorio: 20.4% per il Meridione, in testa il Nord con il 73.1% e in fine 6.5% per il Centro.

Comuni Ricicloni è un concorso volontario (cui concorrono le realtà che inviano i dati di produzione dei rifiuti nei tempi e nei modi stabiliti dagli organizzatori) e un dossier a cura di Legambiente, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, in collaborazione con CONAI, Comieco, Corepla, CIAL, CoReVe, RICREA, Rilegno, Consorzio Italiano Compostatori e Assobioplastiche. Il concorso prevede quattro categorie di partecipazione e analisi: i comuni sotto i 5.000 abitanti, tra i 5.000 e i 15.000, oltre i 15.000 e Capoluoghi.

Il Veneto si conferma la Regione con il numero più elevato di Comuni Rifiuti Free: 168 divisi tra le quattro categorie. Questo grazie a un sistema di raccolta e gestione efficace del rifiuto basato, nella maggior parte dei casi, su sistemi consortili, raccolta porta a porta e tariffazione puntuale. All’altro capo della classifica, con zero comuni rifiuti free, troviamo la Valle d’Aosta (stazionaria sullo zero), con la Liguria e la Puglia che perdono entrambe i loro due comuni virtuosi.

Secondo gli ultimi dati ISPRA disponibili (2018), nel complesso in Italia la produzione dei rifiuti rimane ancora alta, la raccolta differenziata intercetta in media il 58,1% dei rifiuti prodotti e abbiamo ancora un forte divario tra Nord (67,7%), Sud (46,1%) e Centro Italia (54,1%).

Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, spiega che Il pacchetto delle direttive europee sull’ economia circolare ha descritto il percorso che tutti gli stati dovranno perseguire nei prossimi anni e che prevede una serie di obiettivi principali da raggiungere tra cui:

  • il limite massimo del 10% di rifiuti conferiti in discarica
  • percentuali molto alte di rifiuti differenziati prodotti con un tetto per abitante del 10% di rifiuto indifferenziato prodotto annualmente.

Il rapporto Comuni Ricicloni 2020, mostra che ad oggi la strada è molto lunga in Italia poiché la produzione dei rifiuti non recuperabili e conferiti in discarica al di sotto dei 75 chili per abitante all’anno è raggiunta, come abbiamo visto, solo da 598 Comuni: in aumento rispetto allo scorso anno ma ancora pochi. Proprio per questo, Giorgio Zampetti afferma che è determinante applicare il sistema di tariffazione puntuale su tutto il territorio nazionale, basato sul principio che chi inquina paga, così da spronare quei comuni che ancora stentano a decollare con la raccolta differenziata.

 

Fonte: www.legambiente.it