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Sacchetti ultraleggeri, dal 1° gennaio 2018 tutto cambia.

La legge di conversione del decreto n. 91/2017 recante disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno ha stabilito che a partire dal 1° gennaio 2018 i sacchetti leggeri e ultraleggeri – con spessore inferiore a 15 micron – utilizzati per il trasporto di merci e prodotti, a fini di igiene o come imballaggio primario in gastronomia, macelleria, pescheria, ortofrutta e panetteria dovranno essere biodegradabili e compostabili secondo la norma UNI EN 13432.

I sacchetti, oltre ad essere utilizzabili nel campo alimentare, dovranno essere prodotti con un contenuto minimo di materia prima rinnovabile di almeno il 40% e distribuiti esclusivamente a pagamento. Il contenuto biobased, determinato in base allo standard UNI CEN/TS, salirà al 50% a partire da gennaio 2020 e al 60% l’anno seguente.
L’articolo 9-bis prevede inoltre l’obbligo di apporre sulle borse elementi identificativi e diciture al fine di fornire ulteriori informazioni utili ai consumatori, ad esempio sulla sostenibilità ambientale dei sacchetti, nonché volte a consentire il riconoscimento delle borse di plastica conformi alla legge.

Assobioplastiche (l’associazione della filiera italiana delle bioplastiche) ha affermato che queste regole più rigide sono state necessarie per combattere una serie di pratiche illegali utilizzate per eludere la legge sugli shopper; pratiche che hanno provocato molti danni sia all’ambiente che a chi opera nel settore dei produttori e trasformatori di biopolimeri. Coniugare ambiente e sviluppo si può e l’Italia è sulla giusta strada.

Nel l’ambito di questi cambiamenti al consorzio Conai è stato affidato il compito di portare avanti una serie di attività informative e il compito di elaborare i dati sull’utilizzo dei sacchetti.